La storia

Breve storia della Chiesa di Guarda

Il territorio di Guarda, che si allunga nella parte sud-orientale di Montebelluna, dal punto di vista religioso fece parte per secoli della Parrocchia di Montebelluna.

Proprio la presenza dell’antica Pieve di Santa Maria in Colle, e il mercato da essa controllato sul colle del Casteller, hanno costituito per secoli il legame più importante tra le cinque ville (villaggi) della Montebelluna medievale e dell’età moderna. Se per le funzioni religiose (specialmente i battesimi) si saliva al colle fino alla Prepositurale, la pietà popolare o la devozione di nobili famiglie portarono all’edificazione di edifici sacri anche nel territorio di Guarda.

In particolare è doveroso ricordare l’oratorio di San Vigilio, ai piedi del Palazzo Vescovile, il più antico edificio della città di Montebelluna (1116), i cui lavori di restauro sono stati completati nel 2011. Legato alle famiglie Barbarigo e poi Biagi è l’oratorio dell’omonima villa, dedicato allo Sposalizio della Vergine; frutto della devozione popolare è invece l’oratorio delle Crozzole lungo la Feltrina, ai confini con la parrocchia di Biadene.

L’arrivo della ferrovia (che attraversa Guarda in tutta la sua lunghezza) nel 1884 portò alla nascita delle prime fabbriche: i Cotonifici Trevigiani, poi Filatura Monti (1905), la fabbrica di concimi chimici dell’Unione degli Agricoltori, poi Montecatini (1907), il Cascamificio Bas (1). Con esse, si costruirono in zona le prime case operaie, e venne a crearsi a poco a poco un intero quartiere. Non mancavano i “pericoli” dal punto di vista spirituale: per questo e per la conduzione del Convitto che i Cotonifici avevano costruito per le loro operaie, il Prevosto di Montebelluna, mons. Giuseppe Furlan, chiamò da Torino le suore Figlie di Maria Ausiliatrice (1907) e cominciò la costruzione di un oratorio, al servizio della nuova comunità religiosa. I lavori cominciarono il 24 maggio 1909, su progetto dell’Ing. Guido Dall’Armi, autore anche del progetto del Duomo, e si conclusero in appena un anno. Il 24 maggio 1910 infatti il Vescovo di Treviso mons. A. G. Longhin benediva il nuovo oratorio, intitolato a Maria Ausiliatrice, e l’asilo sorto nelle vicinanze e gestito sempre dalle Suore di Don Bosco.

Il tempietto, in forme neoromaniche (2), continuò ad essere officiato dal Prevosto di Montebelluna o dai Cappellani fino al 1978, quando, in seguito alle accresciute dimensioni della popolazione, la parrocchia di Montebelluna fu smembrata e sorsero le parrocchie di Busta-Contea, San Gaetano e Guarda. L’oratorio, non più sufficiente per accogliere la popolazione della parrocchia, fu ampliato negli anni 1985-86.

Francesco Bortignon 

Note

(1) A. Serena, Annali montebellunesi, in Cronaca montebellunese, Industrie poligrafiche Longo e Zoppelli, Treviso, 1948 (2° edizione).

(2) “Un elegante tempietto romanico, a croce greca, con sedici metri di braccio, a tre facciate uguali, sveltite da una bellissima trifora, sormontato da una cupola ottagonale, spingentesi a 22 metri dal suolo.”  R. Squizzato, Mons. G. Furlan, Libreria emiliana editrice, Venezia, 1939, pag 161.

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